venerdì 7 giugno 2013

Alabarda

Arma in asta da punta e da taglio, fatta di un legno forte, lungo tre braccia, e tutto tempestato di chiodi, in cima del quale sta fitta una larga lama acuta e tagliente, guarnita nella sua parte inferiore di un ferro ritratto a modo di scure dall'un dei lati, e di una o tre punte arcuate dall'altro. Quest'arma permetteva caricar di punta il nemico, od arrestarne l'impeto, si crede introdotta per la prima volta in Italia dagli Svizzeri.Qui sotto è illustrata un'alabarda:


Diffusione: L'alabarda, nella sua forma più primitiva è in pratica una mannaia inastata con una tozza punta alla sommità ed un uncino sul posteriore. Diffusa massicciamente in Europa a partire dal XIV secolo, restò in uso alle forze di fanteria sino alle prime decadi del XVII secolo. Nel XVIII secolo era ormai divenuta arma di rappresentanza per le guardie di palazzo ed a tal fine è ancora in uso alle Guardia Svizzera Pontificia ed alla Guardia Real di Spagna. In Cina l'uso di un'arma molto simile all'alabarda occidentale, il Ji è testimoniato sin dal VIII secolo a.C.

Costruzione: Nella sua forma arcaica, l'alabarda ricordava molto la voulge dei mercenari svizzeri della quale si costituisce come una sorta di evoluzione più raffinata. Era composta da una lama metallica rassomigliante a quella di una mannaia, obliqua rispetto all'asta, con un uncino sul posteriore ed una cuspide alla sommità.
Nel corso del Cinquecento, l'alabarda si raffinò. Dalla massa indistinta del metallo iniziarono ad emergere in modo chiaro la lama di scure frontale, l'uncino o la cuspide posteriore, la cuspide o la lama di lancia superiore. Arma pesante, l'alabarda venne alleggerita ricorrendo a dei fori sulla lama di scure frontale e sulla lama/uncino posteriore, ove presente. La cuspide superiore venne invece sempre più spesso sostituita da una lama di lancia di dimensioni ragguardevoli, spesso una vera e propria lama di partigiana, per garantire all'arma una maggior versatilità nel corpo-a-corpo.
Per aumentare la capacità di penetrazione/trauma della scure, il posteriore venne sovraccaricato con una testa di martello, ottenendo un'arma ibrida con il Mazzapicchio: la Bardola. In altri casi, onde permettere una maggiore penetrazione alla cuspide posteriore, si preferì sostituirla con un tridente.

Oggi è utilizzata come arma cerimoniale, per questo motivo l'alabarda venne sovraccaricata con qualsiasi tipo di decorazione: al posto della cuspide/lama superiore si inserirono torce, bandiere, statue raffiguranti animali, persone, vessilli ecc. Sotto alla testa metallica, l'alabarda era quasi sempre ornata da passamaneria di pregiato tessuto.

Utilizzo: l'alabarda doveva inizialmente sortire a due requisiti:
1) Permettere di impegnare efficacemente il cavaliere corazzato trascinandolo giù di sella, con un colpo di lama o agganciandolo tramite l'uncino, e liquidandolo, tramite un affondo della cuspide o, nuovamente, con un colpo della lama portato alle parti deboli dell'armatura a piastre;
2) Difendere la linea dei picchieri dalle lame delle picche nemiche, deviandole o tranciandone le aste lignee.
Nel corso del XV secolo, l'alabarda si reinquadrò sempre più come un "tranciapicche". Si assistette nel contempo ad un allungamento della cuspide superiore o ad una sua sostituzione con lama di lancia vera e propria, onde permettere di impalare gli avversari nella mischia.

Ritorna al menu principale

Nessun commento:

Posta un commento